la paura non è "un emozione".
La paura è "L'emozione" di base a ogni altra emozione negativa.
Concordo pienamente con De Mello quando sosteneva che nella vita esistono solo due possibilità: Amore e Paura.
Per cui ogni sofferenza è sempre legata a una qualche paura.
Più o meno consapevole, poco importa.
La paura di soffrire, non a caso, è una delle 6 Leve della Sofferenza.
Cosa sono?
Tutto ciò che determina un'emozione negativa per noi.
Nulla ti farà soffrire, a parte queste 6 leve.
(quali sono te lo spiego domani, nella prossima newsletter)
Oggi voglio spiegarti cosa fare di fronte a ogni paura.
Devi capire.
Hai presente Madame Curie?
Sì, ha vinto il Nobel per gli studi sulle radiazioni.
Lei disse, pare, questo: "Non c'è niente di cui aver paura. C'è solo da capire".
E condivido profondamente questa frase.
(che l'abbia detta davvero lei poco importa in realtà)
Ora, cosa vuol dire capire?
Capire significa comprendere cosa temi esattamente.
Considera che la paura non dipende MAI da cosa ti accade.
Non è la realtà a farti paura.
La paura, come ogni altra nostra emozione, la creiamo noi attraverso i nostri pensieri.
(come questo accada naturalmente lo spiego in questa newsletter ⇒)
Cosa significa?
Significa che la paura è un'emozione perfettamente naturale ma...
Non è MAI necessaria.
Tu la provi solo se:
La paura si nutre di superficialità, imprecisione e poca chiarezza.
Meno ne sai, peggio stai.
Ad esempio mi piace l'immagine del campo minato.
Davanti a te sono nascoste alcune mine sotto terra.
Se poggi proprio lì un piedi, non potrai raccontarlo a nessuno...
Chiaramente tu pensi che camminare attraverso quel campo sia pericoloso, potrebbe danneggiarti.
E di solito pensiamo che sia il pericolo a spaventarci.
Niente di più falso.
Avresti paura se sapessi ESATTAMENTE dove si trova ogni mina?
Se avessi una mappa PRECISA che ti indica CHIARAMENTE dove mettere i piedi senza farti male?
Inizialmente forse sì, perché ancora non hai la certezza che quella mappa sia corretta.
Ma dopo aver provato ad attraversare il campo seguendo la mappa...
Scopri che EFFETTIVAMENTE non è saltata nessuna mina.
Nel momento in cui pensi di poter andare avanti e indietro per quel campo minato, pur se pericoloso...
Non hai più paura.
La minaccia resta, ma tu sai di poterla gestire.
Non solo, non avresti paura se non sapessi che lì sotto ci sono nascoste delle mine.
La paura non dipende dal pericolo reale.
Se tu non pensi che sia pericoloso (magari non sai che è minato) non hai mai paura.
Per questo tu devi capire e guardare la realtà.
Una ragazza, in un incontro con me, mi spiega che ha paura del futuro.
Cosa teme?
Mi spiega che avendo un problema di salute, quando i suoi genitori non ci saranno più, lei non sa come affrontare tutto senza di loro.
Capire...
Così le dico di farsi una lista di tutto quello che oggi dipende dai suoi genitori.
E per ogni cosa che scrive, trovare un modo per gestirla senza di loro.
"Immagina che partano per un anno e siano lontani" le chiedo, "Come farai a vivere da sola?"
Quando tu hai paura di "qualcosa", inizia a definire con precisione cosa temi.
A questa ragazza non serve sapere che ha paura del futuro.
Non basta capire che teme di restare sola e non essere autosufficiente.
Lei devi IDENTIFICARE con precisione tutto quello che teme di non saper gestire da sola.
Un bell'elenco.
E poi trovare una soluzione a ogni voce del suo elenco.
E a tutto quello a cui non sa dare soluzione...
Devi scoprirla.
Leggere, chiedere consiglio, sperimentare e inventarsela una soluzione.
Perché sa bene che prima o poi dovrà farlo per forza.
Il processo con la paura è sempre questo:
Così a lei ho detto: man mano che trovi soluzioni per gestire da sola le cose che oggi dipendono dai tuoi genitori...
Mettile in pratica subito.
Inizi oggi, che loro ci sono, a diventare autonoma e superare gli ostacoli che temi di dover affrontare.
Considera questo: la paura dipende dal fatto che tu pensi che ci sia una minaccia per te e che tu non sia in grado di gestirla.
Se tu capisci cosa temi e inizi ad agire, impari.
Sviluppi capacità, competenze, fai esperienza.
Soprattutto scoprirai che tu sei perfettamente in grado di affrontare TUTTO.
Devi solo iniziare.
Devi solo imparare, capire, capire, agire, provare, capire, sperimentare, capire, tentare, capire e non mollare mai.
Mi viene in mente una delle grandi paure che leggo spesso nelle email che ricevo...
La paura di restare soli.
Soprattutto di non avere un partner.
Paura di non avere una relazione di coppia.
Consiglio principale: non pensare che sia normale.
Cosa?
Nulla.
Ogni volta che pensi "ma è normale" oppure "ma è ovvio", fatti una risata e lascia stare.
Il normale è solo una fregatura con cui siamo preda della "Dittatura delle Emozioni".
(ne riparleremo, non temere)
Lasciato perdere il normale, fai la stessa cosa che ho suggerito a questa ragazza: cosa temo esattamente?
Se immagini di non avere un partner, chiediti: cosa temo esattamente?
Anche qui fai un elenco e mettici tutte le cose che ti sembrano ovvie.
L'importante è che siano timori che hai.
Magari senza un partner temo di:
(esatto non l'ho più da anni... e sono single!)
Come spiegavo prima, serve precisione e chiarezza.
E ti dico subito che le risposte qui sopra, che sono un semplice esempio...
Non andrebbero ancora bene.
Sono ancora molto vaghe.
Che intendo con "sentirmi solo"?
Il primo passo per affrontare e vincere una paura è identificare con quanta più precisione possibile cosa temi.
Per cui scrivi.
Scrivi un elenco di tutto quello che temi.
Poi rileggilo.
E chiediti: un bambino di 5 anni capirebbe cosa intendo leggendo questa frase?
Se non credi possa capire...
Se pensi che ti farebbe domande perché non si rende conto di cosa significa quello che hai scritto...
Vai in profondità, spiega di più, vai nel dettaglio.
Ecco, una cosa utile: per ogni cosa che temi, fai 2 esempi concreti.
Indica due situazioni reali che non vuoi affrontare e si verificherebbero se si realizzasse la tua paura.
Fatti un esempio.
Questo è un buon modo per specificare molto meglio cosa temi esattamente.
A questo punto potrai farti diverse domande per lavorare sulle tue paure.
Ma queste le vedremo nelle prossime newsletter.
E se trovi difficile questo processo, se hai dubbi, rispondi pure a questa email e vedremo di darti chiarimenti e consigli.
A domani!
Un abbraccio
Giacomo Papasidero
Il Tuo Mental Coach
La paura è "L'emozione" di base a ogni altra emozione negativa.
Concordo pienamente con De Mello quando sosteneva che nella vita esistono solo due possibilità: Amore e Paura.
Per cui ogni sofferenza è sempre legata a una qualche paura.
Più o meno consapevole, poco importa.
La paura di soffrire, non a caso, è una delle 6 Leve della Sofferenza.
Cosa sono?
Tutto ciò che determina un'emozione negativa per noi.
Nulla ti farà soffrire, a parte queste 6 leve.
(quali sono te lo spiego domani, nella prossima newsletter)
Oggi voglio spiegarti cosa fare di fronte a ogni paura.
Devi capire.
Hai presente Madame Curie?
Sì, ha vinto il Nobel per gli studi sulle radiazioni.
Lei disse, pare, questo: "Non c'è niente di cui aver paura. C'è solo da capire".
E condivido profondamente questa frase.
(che l'abbia detta davvero lei poco importa in realtà)
Ora, cosa vuol dire capire?
Capire significa comprendere cosa temi esattamente.
Considera che la paura non dipende MAI da cosa ti accade.
Non è la realtà a farti paura.
La paura, come ogni altra nostra emozione, la creiamo noi attraverso i nostri pensieri.
(come questo accada naturalmente lo spiego in questa newsletter ⇒)
Cosa significa?
Significa che la paura è un'emozione perfettamente naturale ma...
Non è MAI necessaria.
Tu la provi solo se:
- Ti trovi di fronte a qualcosa che tu pensi ti potrà danneggiare
- Questo qualcosa tu pensi sia troppo grande per te.
La paura si nutre di superficialità, imprecisione e poca chiarezza.
Meno ne sai, peggio stai.
Ad esempio mi piace l'immagine del campo minato.
Davanti a te sono nascoste alcune mine sotto terra.
Se poggi proprio lì un piedi, non potrai raccontarlo a nessuno...
Chiaramente tu pensi che camminare attraverso quel campo sia pericoloso, potrebbe danneggiarti.
E di solito pensiamo che sia il pericolo a spaventarci.
Niente di più falso.
Avresti paura se sapessi ESATTAMENTE dove si trova ogni mina?
Se avessi una mappa PRECISA che ti indica CHIARAMENTE dove mettere i piedi senza farti male?
Inizialmente forse sì, perché ancora non hai la certezza che quella mappa sia corretta.
Ma dopo aver provato ad attraversare il campo seguendo la mappa...
Scopri che EFFETTIVAMENTE non è saltata nessuna mina.
Nel momento in cui pensi di poter andare avanti e indietro per quel campo minato, pur se pericoloso...
Non hai più paura.
La minaccia resta, ma tu sai di poterla gestire.
Non solo, non avresti paura se non sapessi che lì sotto ci sono nascoste delle mine.
La paura non dipende dal pericolo reale.
Se tu non pensi che sia pericoloso (magari non sai che è minato) non hai mai paura.
Per questo tu devi capire e guardare la realtà.
Una ragazza, in un incontro con me, mi spiega che ha paura del futuro.
Cosa teme?
Mi spiega che avendo un problema di salute, quando i suoi genitori non ci saranno più, lei non sa come affrontare tutto senza di loro.
Capire...
Così le dico di farsi una lista di tutto quello che oggi dipende dai suoi genitori.
E per ogni cosa che scrive, trovare un modo per gestirla senza di loro.
"Immagina che partano per un anno e siano lontani" le chiedo, "Come farai a vivere da sola?"
Quando tu hai paura di "qualcosa", inizia a definire con precisione cosa temi.
A questa ragazza non serve sapere che ha paura del futuro.
Non basta capire che teme di restare sola e non essere autosufficiente.
Lei devi IDENTIFICARE con precisione tutto quello che teme di non saper gestire da sola.
Un bell'elenco.
E poi trovare una soluzione a ogni voce del suo elenco.
E a tutto quello a cui non sa dare soluzione...
Devi scoprirla.
Leggere, chiedere consiglio, sperimentare e inventarsela una soluzione.
Perché sa bene che prima o poi dovrà farlo per forza.
Il processo con la paura è sempre questo:
- Identifica il problema (cosa temi ESATTAMENTE)
- Cerca una soluzione (cosa faresti se fosse già accaduto)
- Agisci.
Così a lei ho detto: man mano che trovi soluzioni per gestire da sola le cose che oggi dipendono dai tuoi genitori...
Mettile in pratica subito.
Inizi oggi, che loro ci sono, a diventare autonoma e superare gli ostacoli che temi di dover affrontare.
Considera questo: la paura dipende dal fatto che tu pensi che ci sia una minaccia per te e che tu non sia in grado di gestirla.
Se tu capisci cosa temi e inizi ad agire, impari.
Sviluppi capacità, competenze, fai esperienza.
Soprattutto scoprirai che tu sei perfettamente in grado di affrontare TUTTO.
Devi solo iniziare.
Devi solo imparare, capire, capire, agire, provare, capire, sperimentare, capire, tentare, capire e non mollare mai.
Mi viene in mente una delle grandi paure che leggo spesso nelle email che ricevo...
La paura di restare soli.
Soprattutto di non avere un partner.
Paura di non avere una relazione di coppia.
Consiglio principale: non pensare che sia normale.
Cosa?
Nulla.
Ogni volta che pensi "ma è normale" oppure "ma è ovvio", fatti una risata e lascia stare.
Il normale è solo una fregatura con cui siamo preda della "Dittatura delle Emozioni".
(ne riparleremo, non temere)
Lasciato perdere il normale, fai la stessa cosa che ho suggerito a questa ragazza: cosa temo esattamente?
Se immagini di non avere un partner, chiediti: cosa temo esattamente?
Anche qui fai un elenco e mettici tutte le cose che ti sembrano ovvie.
L'importante è che siano timori che hai.
Magari senza un partner temo di:
- Non poter essere felice
- Non poter soddisfare i miei bisogno sessuali
- Sentirmi solo
- Non riuscire ad affrontare problemi e difficoltà
- Non poter creare una famiglia e/o avere dei figli
- Non trovare un senso alla mia vita
(esatto non l'ho più da anni... e sono single!)
Come spiegavo prima, serve precisione e chiarezza.
E ti dico subito che le risposte qui sopra, che sono un semplice esempio...
Non andrebbero ancora bene.
Sono ancora molto vaghe.
Che intendo con "sentirmi solo"?
Il primo passo per affrontare e vincere una paura è identificare con quanta più precisione possibile cosa temi.
Per cui scrivi.
Scrivi un elenco di tutto quello che temi.
Poi rileggilo.
E chiediti: un bambino di 5 anni capirebbe cosa intendo leggendo questa frase?
Se non credi possa capire...
Se pensi che ti farebbe domande perché non si rende conto di cosa significa quello che hai scritto...
Vai in profondità, spiega di più, vai nel dettaglio.
Ecco, una cosa utile: per ogni cosa che temi, fai 2 esempi concreti.
Indica due situazioni reali che non vuoi affrontare e si verificherebbero se si realizzasse la tua paura.
Fatti un esempio.
Questo è un buon modo per specificare molto meglio cosa temi esattamente.
A questo punto potrai farti diverse domande per lavorare sulle tue paure.
Ma queste le vedremo nelle prossime newsletter.
E se trovi difficile questo processo, se hai dubbi, rispondi pure a questa email e vedremo di darti chiarimenti e consigli.
A domani!
Un abbraccio
Giacomo Papasidero
Il Tuo Mental Coach